L’habitat naturale del pingue nanetto vermiglio è il Parco dell’Alpe della Luna. E’ lì che sta da tempo immemore, è lì che trascorre le sue felici giornate costruendo casette con corteccia e gomitoli colorati. Ma il nanetto non s’interessa solo di real estate, è troppo saggio per tirare su minuscole abitazioni tutto il tempo. Il nanetto costruisce mini-magioni come passatempo, perchè la sua vera vocazione è ben altra. Il nanetto lascia il Parco dell’Alpe della Luna quando c’è davvero bisogno di restituire un po’ di sana voglia di stare al mondo a chi ne ha più bisogno. Appare all’improvviso vicino agli ignari calcagni di chi giace spiaggiato e triste, incagliato in noiosità tali da non ricordare nemmeno più come ci è capitato in mezzo. E che fa il nanetto vermiglio? Fa come si fa alle focene che hanno perso l’orientamento e stanno a seccare sul bagnasciuga… il nanetto tira una liberatoria secchiata d’acqua. Perchè il nanetto sarà piccolo, ma è straordinariamente efficace. E in casi estremi, fa pure spuntare l’arcobaleno – lo tiene sotto il cappello.
Un’immagine più ottimistica e liberatoria di un arcobaleno che scaturisce dal cranio di un nanetto vermiglio non riesco a produrla.
Spero vada bene.
Metafore a parte, mi è apparso un nanetto. Si è presentato lanciando sporchevolissimi coriandoli e mi ha annunciato che qua l’andazzo doveva cambiare. Prima di propormi valide soluzioni, però, si è fatto accompagnare in un giro di perlustrazione del mondo, perchè i nanetti non parlano a vanvera, si sbilanciano solo quando hanno finito di capire.
E che sarà mai capitato?
Il nanetto ha fatto ricerche nella desolazione della metropolitana, attendendo pazientemente l’arrivo del vagone. E senza neanche chiedere un Leggo.
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Arrivati in ufficio, il nanetto ha insistito per stazionare sulla scrivania. E visto che a me squillava il telefono, si è messo a parlare con chi poteva.
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A casa, ha iniziato l’ispezione dalla scatola dei biscotti.
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Nel frigo, ha fronteggiato con coraggio una desolazion a dir poco epica, scuotendo il capo solo di tanto in tanto – e promettendo di non dire nulla a MADRE.
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Si è intrattenuto per diversi minuti col prato-stella, messo a dura prova dalla siccità, tipica piaga che assale le piante d’appartamento.
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Il nanetto ha anche rinvenuto il relitto di un mobilino mai montato. Tanto per capire se si poteva fare, ha dato un’occhiata rapida alle istruzioni, constatando che i pezzi c’erano tutti.
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Per concludere, mi ha chiesto gentilmente se potevo aiutarlo a usare il citofono. Perchè i nanetti vermigli hanno il potere di trasformare i citofoni in telefoni. E se pensiamo che possono suscitare tsunami di entusiasmo, che volete che sia la storia del citofono. Credo abbia preso a cuore la mia causa, perchè ha chiamato i rinforzi. Con voce ferma e perentoria ha convocato un plotone di nanetti, perchè sono impegnativa.
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E ora, che cosa succederà?
Quali avventure mi attendono?
La speranza e l’ispirazione torneranno ad albergare nel mio cuore?
Il pingue nanetto vermiglio saprà cosa fare.
In attesa di un risolutivo piano strategico del nanetto – se non state capendo un bel niente-, andate a bighellonare sulla pagina Facebook di Sisley. E anche sul loro account Twitter. Perchè un uccellone gigante mi ha riferito di un’anomala ondata di avvistamenti di nani.
Nel frattempo, il mio nanetto medita… guardando i lavori in corso.
Ma il nanetto passerà al Lupo, dato che sono dello stesso colore?